Brucio

mercoledì, maggio 31, 2006

Crisetta del post martedì

Il Martedì con le sue asprezze lavorative e i suoi gorghi odiosi è finito e io sto meglio.
Anche se questo weekend sarà un po' pesante.
Nella mia scrivania ci sono delle cose che non trovo. Lo gnomo che fa sparire le cose si sta come al solito divertendo alle mie spalle.
E' che da quando sono salito di piano ho una postazione lavorativa troppo piccola; e anche che io sono espansivo. Materialmente parlando.
La mia espansività in alcuni ambienti moralisti è scambiata per disordine.
Ad ogni modo,viriamo intorno a metà settimana e io cerco di guardare il bicchiere mezzo pieno.
Oggi infatti non lo vedo completamente pieno. Sarà il grigio duro di questa giornata,sarà che ieri non ho fatto l'amore.
Boh,spero che non mi vengano le solite paranoie.
Mi son svegliato così.
Però è anche vero che oggi almeno qui al lavoro è un giorno più leggero. Dovrebbe servire.
Uh,però come non mi sopporto con questa mia tendenza all'amore perfetto.
Perchè cazzo mai la minima incongruenza mi debba rombare nell'orecchio come un martello pneumatico non lo capirò mai.
Qua bisogna che elabori una qualche ricetta di sopravvivenza personale.
Lo so cosa mi manca. Il mio disco dell'Estate.
Poi certo che le donne sono proprio...quando muori di solitudine ti spengono le cicche sul naso e quando invece stai bene con una persona ti lanciano degli ami con esche vive e ammalianti;tentatrici e bugiarde sembrano dirti "ma perchè star dietro alle sue paure...vieni qui".
Per ora timone dritto e sicuro;ho scelto di vivermi una rotta e non ci sarà sirena a incantarmi che mi faccia sfracellare sugli scogli.

martedì, maggio 30, 2006

L'assedio e la minestra

Qual'è il più sublime gesto d'amore?
Accettare di non amarti,aiutare il tuo amore,amare il tuo cuore,annullarti?
Difficile scordare il finale di questo film. Certo avevo un sonno della miseria,ho fatto fatica. Colpa assolutamente mia,non del film.
Ma siamo riusciti a vederlo tutto. Quasi un record vedere un film intero per noi.
Cazzo, ho detto noi.
E' stato intenso.
Quel pianoforte,quel brano che non veniva.Quella musica che amava al posto delle mani e delle parole e che alla fine vince. Vince anche se Shandurai è donna orgogliosa e pura.
Ma l'assedio è scaltro,profondo.Si usa ogni arma. Poche le parole. Vivi gli sguardi.
Trovare la videocassetta (il dvd nemmeno a parlarne) da queste parti non è stato facile. Ma con un pò di perseveranza ce l'abbiamo fatta.
Un amore oltre ogni limite,oltre ogni rinuncia e privazione. Un amore puro come la musica. Musica che non è semplice colonna sonora ma vera e propria protagonista della storia;il rapporto tra l'ancestrale e la classica,tra l'Africa di Ali Farka Toure e Mozart,Grieg,Beethoven.
Shanduray non capisce la musica di Mister Kinsky all'inizio. Alla fine capisce di essere lei la musica del suo compositore,di essere stata cambiata dal di dentro,con un assedio di attenzioni oltre ogni sacrificio e capisce di non essere più quella di prima.
Capisce di amare il suo amatore.
Si accetta come dono e ci lascia con la domanda aperta senza dare soluzioni facili.
Perchè l'assedio ha una sua vittoria ma non si sa quanto e se definitiva.
Quando la notte prima del rientro del marito Shandurai ama Mister Kinsky non si sa se è un saluto o una scelta.
Io mi chiedo della felicità di Kinsky.
Che vuoto ci sia dopo una battaglia sanguinosa,quanto contino vittoria o sconfitta dopo.
Anna si chiede cosa abbia scelto Shandurai,io invece mi chiedo sempre più cosa abbia pensato Mister Kinsky senza più la sua casa,il suo pianoforte,senza più forse neppure lei.
Tutti abbiamo assediato qualcuno,tutti con le nostre armi,le nostre canzoni,il nostro umorismo,la nostra faccia migliore e più intrigante.
E dopo? Che ne è stato dei nostri Sì o No? Quali gesti ci hanno devastato l'anima? E quanto ci sono bastati? E quanto ce li siamo fatti bastare?
Il film mi cresce dentro con i suoi umori e la sua tensione.
Solo una cosa mi ha sconvolto di più.
La madre di Anna ci ha fatto la minestra.
Roba da pazzi.
Forse alla fine è questo il più sublime gesto di amore.

lunedì, maggio 29, 2006

Su di te

Su di te.
Film che non finiscono mai e sabbia e noi.
Noi coi vestiti a bagno e poi. Sono le quattro e mezza e siamo dentro questo mare nero davanti a questo locale pazzo. Maggio è un pò presto per fare il bagno di notte mi aveva appena detto una voce.
Ma io non ragiono.
Ho la camicia del matrimonio inzuppata di sabbia e nemmeno il mio alito la asciuga.
Ho cantato al matrimonio,ho abbracciato la gente,ho bevuto il gin tonic,la vodka,la red bull(!!!),il succo di arancia,lo spumantino,il rhum cooler,il cuba libre,ho saltato dal divanetto al tavolo per ballarci come uno scalmanato,ho dato un colpo al cerchio e mi sono bevuto la botte.
E alla fine proprio quando E si è avvicinata e mi ha detto parliamone io le ho detto "Non posso sono in acqua" predendo il futuro dei miei successivi minuti.
Un colpo di pancia e i pantaloni erano sul bagnasciuga,ho tenuto la camicia,forse anche la cravatta.
Col giorno che spuntava timido siamo tornati a casa a riempire di sabbia il corridoio e a svenire con amore.
Volevo una domenica dolce e succosa e ho mangiato ed amato come se fossi in paradiso. Fritto misto,gamberi,farinata,rostelle,frutta...un giorno intero a succhiare e gustare ogni sapore.
Certo vederti piangere fa piangere.
Ma asciugati quelle lacrime e soprattutto se puoi non partire adesso.
Semplicemente perchè non è ancora il momento.
E per un altro motivo.
Certe cose io le posso cambiare.
Cambiate quelle puoi partire ma ora sembra scappare.

venerdì, maggio 26, 2006

Nessundorma '92

Avevo una bella ragazza vicino. Non era dolce ma nemmeno sensibile.
Mi piaceva moltissimo e io le piacevo. Un po' ad intermittenza però.
Era il periodo che sfidavo certe incostanze a gesti. Inutili gesti d'amore.
Io avevo altri vizi. Tipo l'infedeltà. Credetemi,avevo bisogno di amore da tutti e a volte da chiunque. Ma questa è un'altra storia e insomma non è che si fosse fidanzati.
Tanto per.
Il Nessundorma mi insegnò ad uscire da solo. Io che ero sempre e solo uscito con i "miei amici".
Imparai ad andare a vedere. Suonavano.
E dai Sensasciou al gruppo cecoslovacco era tutto un precipizio di serata e di ore piccole.
Tu andavi,a piedi, lungo quelle vie sempre così più grandi la sera rispetto al caos che le rende piccole di giorno e poi arrivavi. E qualcuno trovavi. Vincendo l'imbarazzo di essere venuti da solo con un pò di alcool e con altri trucchi. Improvvisavi una fretta,accennavi a un motivo ed eri lì. A volte con la massima libertà dopo il concerto si tornava a casa accennando un vissuto nei passi e sporgendo gli occhi al cielo arancione di questa città ancora non proprio aperta al suo mare come adesso.
Invece spesso qualcuno spuntava. Uno che dava lo stesso esame,uno che veniva dalla stessa provincia,uno che non si sa come si era finiti a parlare insieme.
E intanto scorrevano i primi Cavalli marci,i Blindosbarra,la Rosa tatuata,gli U Boot,eccetera...e tu lì. Ad aspettare di aver vissuto.
Ma mi sto perdendo come un illuso perchè lei era bella ed era lì,proprio nel '92.
Io avevo una fretta diversa.
C'era questo nuovo talentuoso cantautore,benedetto da Guccini e maledetto da una Milano che cominciava a vomitare la "Milano da bere" che aveva appunto bevuto.
Proprio per questo (che non è dato ricordare) lei non rise. C'era qualcosa da un altra parte. Forse una stupidissima festa,forse una maledetta discoteca. E lei proprio davanti al locale disse "io non ci vengo lì".
E io presi il mio orgoglio e il mio coraggio e glielo dissi duramente in faccia; "Va bene,andiamo da un'altra parte".
Ma mi giravano i coglioni.
Persi così la prima e pertanto storica apparizione cittadina di Vinicio Capossela. In seguito non fui spesso così gentile con chi aveva programmi improvvisamente diversi dai miei.
Rincorso al Tenco,sfiorato al Primo Maggio,non ho più raggiunto quel piccolo diavolo benedetto;fino a ieri. Al suo concerto Vinicio ricordava quella sera anche se all'inizio non ricordava il nome del locale.
Io però sì,ed è riaffiorata quella scena. Quell'inutile gesto. Ed è stato perfetto ricordare con la meravigliosa calotta cranica di Anna sulla mia spalla.
Una calotta che amo.
E ho pensato che quel buchetto del '92 ieri era talmente riempito che a volte la vita ti dà proprio quello che volevi solo quando è veramente il caso di viverselo.
Anna vale tutto questo. E' il mio amore presente mentre una canzone abbaraccia il teatro;ovunque proteggi questo mio bacio pensavo.
Poi ok,i miei maledetti sbalzi d'umore. I miei silenzi macabri. Che fanno paura anche a me.
Il suo tempismo nel darmi sfiducia. La mia facilità alla deriva. In quei casi avrei bisogno di un abbraccio di una dozzina di ore.
Ma non incrinano una giornata perfetta. Cominciata con un altro Van Gogh,intensa fino a Wharol e soccorsa da due neri d'avola fino ad essere vagheggiata per sempre in viaggi e progetti in un futuro di foga e di fuga.
Basta andare via che tanto non è l'amore che va via. Il tempo sì...ma quello non mi pesa. Davvero.
E più sto con Anna più andrei via. Anzi più la porterei via. Da tutte queste chiacchiere che le buttano intorno,da questa gente avara che non la adora e non la preserva. Che non perde tempo e se' stessa per conoscerla. Da questi zombie che le mordono il culo per farla sentire sola. Per omologarla e inghiottirla. E restituirmela sputata un giorno.
Anna crede che mi pesi tanto qualcosa ma non sa che non è l'età. E nemmeno la gelosia. Sì certo le piccole bugie,ma le dimentico in un attimo.
Soffro le sue paure.
Perchè sono quelle che avevo io.
Ma la porterò via a costo persino di accompagnarla.

mercoledì, maggio 24, 2006

Tornare

Un bel film visto dribblando al multiplex asini e buoi che si ammucchiavano sfiancati come tutti i modaioli nella sala del Codice da vinci è "Volver" del dolcissimo Almodovar.
Pieno di rimandi incompleti e di feste non sviluppate ma sempre permeato dell'unica cosa davvero utile del mondo: il sistema sensuale femminile.
La multisensibilità della donna emanata dagli assurdi intrecci famigliari che solo loro sanno capire e odiare. E le solite figure di merda che Pedro fa fare ai maschietti. Figure che io naturalmente trovo appropriate anche se il maschio è sempre così nello sfondo che sembra che sembra quasi che a Pedro nemmeno interessi denigrarlo. Merita indifferenza.
Io avevo un sonno...fortuna che Penelope Cruz avrebbe tenuto sveglio un plotone di sentinelle.
Ma l'ho visto tutto e anche se il finale non era un finale (e meno male,basta con questi finali) e forse non vi saprei raccontare cosa è successo il giorno dopo ho quella buona soddisfazione intellettuale che un buon film sa regalare.
A parte che dopo una cena con un commercialista anche forse Boldi e De Sica mi sarebbero piaciuti.... (no,vabbè...).
Mi sa che oggi non vengo a Milano. Odio ammetterlo ma non potrei fisicamente.
Ovvio che se gli altri sono determinati non mi tiro indietro ma non chiedano a me di tirare oggi.
Perchè io sono distrutto!
Angelo prinz ha vegliato su di me anche ieri ma venerdì me la dovrò cavare da solo. Torno a fare il Dj. D'altra parte sabato è andata alla grande. Ho ancora il tocco (che poi consiste nel guardare la gente nel piede invece che negli occhi).
Anna sembra ancora presa di me.
E io pure.

martedì, maggio 23, 2006

Una buona presentazione

Per dare una buona impressione alla nuova dirigente ho pensato di presentarmi con quasi quattro ore di sonno. Se mi guarda negli occhi,ammesso che li trovi,come minimo mi toglie qualsiasi responsabilità lavorativa.
E forse mi toglie il saluto o si dimette non so.
Ho occhi cerchiati,viola,difficoltà respiratorie nasali,respiro di bocca affannato e fauci impigliate in saliva paludosa. Una Golia alla menta sta perdendo una lotta impari.
Il mio buongiorno stamattina somiglia più a un muratore che cada dalle impalcature (si salva miracolosamente però).
Mia madre me l'ha sempre detto. Una buona presentazione è importante. Ma si sa che dentro di me vive un tredicenne ribelle ed ingenuo e così è mia intima speranza che non mi si rivolga parola almeno fino alle undici.
Cazzo,mi cola pure il naso. Faccio schifo. Dormire sette ore in due notti forse non è più nelle mie possibilità.
Se ho un pò di fortuna piove. Mi dà l'idea che se piove stasera non esco. E poi la pioggia mi riposa. Un po'. Pensa te che a che pensieri sono ridotto.
L'amore costa quel che costa.
E io ho risparmiato apposta ma se continua così presto non avrò neppure una lira.

"Ma io in fondo vivo...." (F.Orselli)

lunedì, maggio 22, 2006

Change (Ouch!)

Cambio capo.
Non testa perchè non è ho una da dare in cambio ma capo nel senso di dirigente.
Quella che fino a dieci minuti fa era la più grande merda del mondo,egoista e arpia,insensibile alle mie legittimissime esigenze come dormire non più di due o tre ore a notte,assentarmi mentalmente a ogni riunione per necessità creative,non capire un cazzo fino alle dieci del mattino era prima col cuore in mano a salutarci e a dire che ci ha sempre voluto bene e che le mancheremo e che ci ringrazia e che siamo stati meravigliosi.
E io invece di dirle che è sempre stata una merda le ho detto che se vuole cambio ripartizione con lei.
Ma si può essere così coglioni?
E' incredibile le cazzate che riesco a dire guardando negli occhi una donna e parimenti allucinante come lo faccia sempre sfavorevolmente a me.
Ho quella reazione tipo Homer Simpson per cui una vocina con tonalità crescente riecheggia nel mio cervello "Non dire quella cosa,non dire quella cosa,NON DIRE QUELLA COSA,NOOOOOO..." e un secondo dopo l'ho detta. E subito dopo mi esce un verso tipo "ouch!".
E' una cosa che mi succede da Capodanno 97 quando alle 4 del mattino nel pieno svolgimento della devastazione di un ristorante di montagna sentii il lontano ri-eco della vocina sempre più allarmata fino all'inevitabile salto sulla sedia e urlo " e ora tutti a casa mia!!".
Seguito da un sordo e inutile "Ouch!".

venerdì, maggio 19, 2006

Piromania

Chissà se riescono a vedermi nascosto dietro questo dito.
Chissà se invece di giocare non è che alla fine non sono parte del mio stesso gioco.
Non so,maledetta paranoia. Maledetta irrequietudine. C'è qualcosa di maledetto in me.
Una piromania.
Un bisogno di mischiare le situazioni.
Per questo non posso smettere di vederti. Perchè senza te io sono me.
Mi riconoscono una certa abilità a montare tutto ma fate in modo di continuare lo spettacolo,non spegnete i miei incendi,non programmate i miei sforzi perchè io non ci sto dentro.
Senza gabbia sono un cucciolo ma dietro le sbarre sono un leone che vi sbrana al primo tentativo di nutrirmi.
Dio come mi odio.
Come divento infido e dietrologo.
Crisi passeggera dicono.
Ma ricorrente come so troppo bene.
Brucio.
E tutta Roma con me.

giovedì, maggio 18, 2006

DING!

Il Giovedì è un giorno pesante qui in miniera dove lavoro ma il solo fatto che domani sia venerdì costituisce per la mia umoralità una sensazione degnamente alleviante.
Ho il piglio delle mattine migliori e non ho sonno anche se ieri si è fatto le due.
Il tempo è lievemente grigio,tendente al "oggi piovo" e io sono nel mood tipo "cazzo me ne frega se piove". Quindi in un certo senso tutto risponde a delle domande che nessuno si fa.
C'è un cerchio che nessuno vede eppure si chiude e altre allegorie più originali che sensate.
Eh sì. E' uno di quei giorni (= sempre) che vado di pilota automatico con una distanza dalle cose che mi salva dal mondo.
Avete presente uno che scappa da un incendio fermandosi a parlare per le scale?
Che palle la normalità.
Che palle,che palle,che palle.
Ma con un po' di atarassia e tonnellate di ironia me la faccio andare bene fin che posso.
Si vive di sensazioni. Martedì è altrettanto pesante in termini di ore e di fatica ma siccome è martedì e non ho la sensazione che domani sia venerdì' faccio estenuante fatica a concepire il lavoro come un fondamento della nostra Repubblica. Invece oggi tutto è come strappato a una fine imminente. E' come discesa invece che salita.
La stessa vita funziona come il martedì e il giovedì.
Le donne anche.
Fai le stesse cose e a volte ti sembrano meravigliose e altre impossibili e faticose.(rima!)
Eppoi (forse sono un po' ansioso...) ho voglia già di prossima settimana. Perchè vado a vedere Capossela,perchè ci sono un po' di cose da fare la sera,perchè farà un po' più caldo,perchè questa è stata troppo cheta,perchè sono uno che poi si conosce e si stanca subito.
DING!
Un'altra cosa che devo smettere di fare è Nino D'Angelo al semaforo di Piazza del Popolo.

mercoledì, maggio 17, 2006

E arrivò il condiglione

Finalmente il condiglione.
Insalata,rucola,uovo sodo,aceto,olio,pepe,cipolle,bresaola (tocco personale di ieri sera),sale e pomodoro.
Sono sempre più estivo anche se il meteo ancora si concede solo a sprazzi al mio umore stagionale.
Cazzo,però sono proprio un maschio. Non fatto "sodare" abbastanza l'uovo. Aprendolo mi si è spappolato bollente tra le dita. Ho saltato come un grillo.
D'altra parte in cucina ho una certa fantasia. Da piccolo volevo fare il cuoco.
Il mio problema sono le dosi. Vivo da solo da una vita e non ho ancora imparato a cucinare per uno solo. Certo anche i prodotti in vendita sono problematici. 4 salti in padella,giovanni rana,scatole di fagioli,scatole di piselli,tutto abbondante. Tutto per due minimo. O se esiste la dose minima costa come la doppia e ti gira comprarla. Allora che faccio? buttare via della roba appena aperta non se ne parla. Conservare ancora meno. Figurati se mangio piselli o fagioli per due giorni di seguito. Allora il ragionamento residuale pare essere io cucino l'intero e poi non mangerò tutto.
Sapete già come va a finire.
Insomma o mangio un casino o salto.
Però due o tre certezze nella vita restano. La più banale e scontata è il minestrone della mamma. Che credo sia l'ultimo appiglio del mio organismo alla vita naturale.
Poi c'è il condiglione d'estate.
Un'altra decisione sofferta ma utile è stata puntare solo e solamente sulle penne. Prima di tale passaggio la dispensa era ripiena di mille sacchetti di diversi tipi di pasta mezzi aperti. Grazie all'efficace decisione di acquistare solo ed esclusivamente penne ora invece ogni sacchetto completa l'altro e la dispensa è più ordinata.
Una ragazza mi ha chiesto di passare alle farfalle ma non so se ce la farò. Le penne mi hanno risolto tanti problemi esistenziali. Hanno fatto di me un uomo più ordinato. Nemmeno mia madre c'era riuscita. Tradirle ora è come lasciare la propria patria.
Altre particolarità della mia vita alimentare sono:1) non ceno quando canto 2) bevo acqua naturale a casa e gasata al ristorante 3) il caffè per me è esclusivamente un fatto sociale. A casa non me lo preparo mai. Lo prendo solo fuori e tanto per incontrare qualcuno o per buttare giù la focaccia del mattino 4) preparo gustosi sughetti per la pasta e discreti budini ma sono negato per torte e arrosti 5) ho problemi seri con l'omelette;cioè vengono buoni ma inguardabili. Molto più simili a uova strapazzate che a frittate. Non farò mai un omelette in pubblico,piuttosto mi spoglio. 6) Non bevo alcool da solo a casa per adesso 7) bevo un sacco di acqua appena sveglio e tutto il giorno al lavoro mi scappa la pipì. Appena arrivo a casa non mi scappa più 8) condisco con troppa panna 9) anche se i miei hanno un negozio di articoli per la casa ho sempre tovaglie sporche 10) non c'è donna che mi resista a cena a casa mia. 11) cazzo ridete?

martedì, maggio 16, 2006

Ieri è stata una giornata strana. Finita benissimo.
Purtroppo è un periodo che il mondo propone poco e io che avrei tanta voglia di girare con Anna su e giù per teatri e concerti le ho potuto solo cantare qualche canzone in un ristorantino col fido Carati al pianoforte.
Bel gesto certo. Chissà se apprezzato.
Forse almeno Suzanne sì. E' anche colpa mia che non riesco molto ad essere diretto e altruista quando canto; è un momento di massima libertà per me,difficile che io senta un vincolo. Ma almeno Suzanne e Genova erano tutte per lei e spero che le abbia sentite dentro come le sentivo io mentre le tiravo fuori dall'aria salata e tremula di candele del locale.
A queste mie superbie artistoidi di cui dovrei fare più a meno una commovente e dura lezione è stata subito impartita da un signore di una notevolissima età che vestito di tutto punto con tanto di cravattino e mascagna d'altri tempi si è,con una certa difficoltà motoria,avvicinato al pianista.
Armatosi di microfono ha detto "dedico questa canzone a quella fanciulla" indicando la sua compagna che sedeva tutta brillante. E poi con voce tremula ed emozionata ha lanciato un indimenticabile "come prima,più di prima ti ameròòòòò....".
A volte le persone semplici ti danno delle scoppole...
Io chissà perchè un gesto simile lo nascondo sempre dietro nebbie e sguardi lontani. Non che mi manchi il cuore. Mi manca il gesto.
A volte ho dei toni che non so di avere; Anna me li perdona poco. Dentro di me però non ho alcuna polemica verso di lei.
Anche se soprattutto in certe situazioni mi insulta un pò troppo. Tipo quando c'è sua sorella.
Ma io credo che una donna che mi sopporti non mi insulti mai abbastanza.
Ah,le situazioni.

lunedì, maggio 15, 2006

C'è sempre un modo diverso di camminare.
Anche in mezzo alla gente Anna non perde il suo passo in tre movimenti. Si ferma per chiedere a un chitarrista di strada alcuni classici. E li ascolta nella "mia " posizione da Andy Capp;tenendosi le braccia mentre io da un'improbabile panchina la sovrappongo ad ogni sfondo nell'anonimato dei miei sporchissimi occhiali da sole.
La mostra di Duchamps non è stata quel granchè. Mi è piaciuta solo la stanza con la fontana e la porta di casa sua. Mi ha fatto pensare alle porte degli artisti.
All'entrare in uno spazio. Ho pensato ad una stanza,a un a casa, a lei oltre la porta e alla sua assenza.
Le serate di venerdì e soprattutto di sabato sono state fondamentali in un certo senso per me. Non ci vediamo mai in mezzo alla gente. Poteva essere pericoloso. Conoscendomi. E invece è stato perfetto. Oltre qualsiasi aspettativa.
Ho sentito un tac importante. Mi sto per fidare. E poi cade dai tavoli che è una bellezza.
Nel frattempo "summerteeth" degli Wilco riempie l''automobile come una schiumetta riempie un calice di spumante. Bellissimo.
La musica è il tassello più bello del nostro vedersi. Anche se se ne stanno aggiungendo altri più dolci.
C'è questa questione del riciclo che io non consideravo e che invece sembra importante per lei; credo che per essere così giovane abbia un grande senso del passato. Io non ce l'ho più.
Ora però credo di non aver dormito tre ore. E mi sento il cuore come una spina nella schiena. Mi fanno male gli occhi e mi pizzica il naso.
Ah...sabato mattina ho anche trovato il tempo per cadere sulle scale,una ginocchiata fantozziana di altri tempi. Un tuk! sordo sul gradino di marmo che mi ha fatto stringere gli occhi e che mi ha strozzato il fiato.
Vabbè,mi fa male tutto dal sonno.
E qui la gente comincia a parlarmi. Che faccio,gli rispondo?

venerdì, maggio 12, 2006

Nel pieno del bello del gusto del fuoco che brucia il ferro della notte

L'Estate è iniziata.
Un'Estate diversa. Molto simile al Natale per capirci.
C'è un ghigno diverso nell'avere le carte nella mano. Però sono stato bravissimo e onestissimo. Malizioso il minimo.
Certo queste tre ore di sonno mi bastano giusto per respirare come se fossi sottacqua col respiratore ma d'altra parte essere Jed è anche un po' un lavoro.
Certo che il mondo subacqueo ha il suo fascino. Tutti stanno parlando come se avessero migliaia di bolle nella bocca. E si muovono come se fluttuassero. I miei stessi movimenti sono gonfi e vacui; gli occhi rossi.
Devo essere sicuramente nel pieno di un immersione. In fondo questo è il mio lavoro alibi. L'apnea.
Tutto arriva sordo e indistinto al mio orecchio sanguinante mentre pinno tra gli uffici come cercando polpi.
L'Estate dicevo non sarà quieta. Il mio cuore non vuole credere di dover sopportare questo ritmo senza sonno un'altra stagione. Solo il delirio mi aiuta a confonderlo,solo l'ironia mi spinge a pelarne gli angoli.
Capossela parla di musica stagionale.
Abbinamenti periodici. Abbonamenti all'illogica.
Ho messo musica di merda ieri. Non ero ancora pronto. Ma c'entrerò ancora una volta in questa cazzo di estate.
Nel pieno del bello del gusto del fuoco che brucia il ferro della notte.
Tanto non ci arrivo a Ferragosto.

giovedì, maggio 11, 2006

Arriverò a ferragosto?

Eh.
Sono arrivato adesso.
Che pirla,proprio oggi che devo scappare.
Oggi inizia l'estate. Inizia la mia estate impossibile. Le tentazioni,la musica,le sere. Addio al riposo,al tempo,all'amore.
Da oggi ho il mio solito e unico obiettivo. Farcela. Arrivare a ferragosto.
Non so che cosa ci vorrà. Non so cosa perderò.
So che non ho più la scorza e nemmeno la forza. Andrò avanti sui nervi. Quelli li ho ancora tutti pulsanti.
Ci sarà da suonare e da ascoltare,molto da intuire.
Reprimerò le mie intense gelosie.
Esprimerò le mie infedeltà.
Brucerò.
Ogni tanto mi fai sentire utile.
Questo è un lapsus.
Ma tu dici che è colpa mia.
E questo è un altro.
Mi piace pensare che girerà tutto fino a farmi quasi svenire.
E vi scriverò a tutti se per puro caso anche quest'anno ce la facessi ad arrivare a ferragosto.
Impossibile,lo so.

mercoledì, maggio 10, 2006

Rinascere

Mi sono sentito un pò un ladro uscire così dal negozio senza nè pagare nè salutare tua madre.
Cazzo,non sono abituato.
E' che a me non piace circondare la gente,conoscere la madre,fare lo scemo col nipotino,dispensare sorrisi e idiozie eccetera.
Mi hai detto di passare e sono passato. Ma che fatica. Che fatica stupida.
Comunque non è di questo che voglio parlare. Ma di musica.
Qua bisogna far qualcosa. Gli Wilco con Kicking televison sono stati il mio disco per l'inverno. Sono talmente immensi e il disco è così lungo che potrebbero durare ancora ma da Giovedì per me inizia l'Estate e quindi occorre qualcosa di nuovo.
L'inverno scorso fu il mitico Micah P. Hinson.
Ora però serve qualcosa per raddrizzare l'estate. I Belle and Sebastian hanno fatto finalmente di nuovo un gran bel disco,Campbell e Lanegan potevano fare di più,Springsteen è classico ma bello ma si potrebbe anche dire bello ma classico. Insomma il disco della Jed estate si sta facendo come al solito aspettare; ma non so chi. Dubito che possano essere Calexico o Pearl Jam.
Da Lunedì devo trovare un disco.
L'ennesimo che mi salvi la vita.
Ma vorrei trovare qualcosa di nuovo,non ritrovarmi ancora a rovistare nei vecchi scaffali.
Per me è fondamentale avere un disco di riferimento ed ugualmente fondamentale cambiarlo;mi aiuta a cambiare,a voltare pagina,a non fossilizzarmi.
Certo è uno dei periodi più felici di sempre questo. Ma tanto mi conosco,voglio andare avanti. Trovare un nuovo disco,essere il regista dei miei periodi cambiarli per non farli spegnere. Non vivere delle morti naturali dei miei amori. Voglio esserne il destino, il dio scritto minuscolo,mutare il mio modo di sentire,di percepire.
Gioco col fuoco e rischio sempre di bruciare i miei sentimenti. Come ho già fatto.
Certo non cambia la mia voglia di sfiorare,di tradire,di sbagliare,di entrare dentro e tornare in me. Ma cambia il modo di farlo.
Non posso permettermi di morire solo una volta e per sempre.

martedì, maggio 09, 2006

La pelle di un muro

La pioggia furiosa scroscia spetasciando il terrazzo mentre Novecento di Bertolucci prova con orgoglio ad andare avanti tra le asprezze del primo fascismo;sulle lenzuola ho disegnate la Via lattea e un cielo pieno e stellare,una cometa sul cuscino.
Eroicamente mi immolo di nuovo,mi brucia la pelle,ho tese le gambe. Ho un soffitto ocra giallo che si intona (?) con le tende e le ante dell'armadio. Di fatto rilevo di essere sdraiato sul cielo e di perdermi in un cielo di terra antica. il mondo è capovolto. E sono capovolto anche io.
Tra le mie mani stringo un fiore scuro pregno di tutto quello che si è mischiato dal pomeriggio.
Un fiore con un'unica spina. Una spina che non punge. Una spina che si accarezza e che fa male come un precipizio.
Lampi e tuoni spengono presto Novecento e la luce.
Ci sono solo io.
Io e basta. Niente universo,niente futuro. Solo io e la fine del mondo o qualcosa di simile.
Tutta la città crolla senza un urlo sotto il peso di questa pioggia nera e pesantissima.
Ma doveva cadere,doveva coprire,doveva lavare via.
Forse esiste solo il mio piano. E la luce dei lampioni del Viale.
Si sente il mare. Da uno scampolo di finestra non si capisce se l'acqua cade dal mare al cielo o viceversa. La mia testa sporge a testa in giù dal letto,il collo segue l'angolo del letto,le mie braccia sono crocifisse e larghe. Le mani stringono quello che trovano. E trovano.
I lampi mi illuminano come nelle mosse mortali e finali del cartone animato dell'uomo tigre e io non riesco a concludere un pensiero;avere la testa in giù,a penzoloni,da' una prospettiva che seppure non nuova impone un'astrazione.
Ma nonostante il semibuio ci sono ombre che giocano,ombre che si mischiano;io le vedo come in un film.
Vorrei rinascere ombra un giorno e sentire cosa si prova ad essere la pelle di un muro.

lunedì, maggio 08, 2006

Bene,allora tutto acquista un senso.
Nello stesso momento in cui lo perde. E in questa tragedia di sensi perduti io emergo imperatore da queste due ore scarse di sonno come un tiratore che debba calibrare qualcosa. Oggi è il giorno più bello della settimana da qualche tempo e io non vedo l'ora di fuoriuscire da questo ufficio. Di evadere direi.
Sul mio terrazzo è nato un piccione. E' l'impiastro di cucciolo più brutto che abbia mai visto. C'è voluto tutto il mio cazzo di cuore d'oro per mettere gli stracci per mettere in sicurezza il piccolo mostro.
Sabato sono anche andato a vedere i Deus a Torino (7 ma non ci sei mai?);è stata una specie di dimostrazione che l'amore non mi rincoglionisce. Ok,non mi rincoglionisce ancora di più.
Cazzo,cazzo,cazzo.
Se c'è un modo per gestire questa cosa non ditemelo.
Lei non è uscita di sabato sera perchè non c'ero io. Questo è pesante. Un colpo basso.
Questa è stata una notte indimenticabile.
Una delle docce più belle di sempre.
E io mi sono ricordato tutte le parole di Ovunque proteggi.
Ora è il momento di crederci. Un pò almeno.
Di vivermela tutta fino all'inevitabile veleno.
Morirò di emozioni io.

giovedì, maggio 04, 2006

Reggae day

Mentre la gente continua a mangiare il pompelmo come se niente fosse ieri mi sono sparato trecentocinquanta chilometri di reggae e furgone per andare a noleggiare un mega impianto.
Carichi come degli asini io e il DjPrinx rifocillati solo da un caffè e da un pacchetto di fonzies caracollavamo per le anse della Savona Torino come in un cartone animato tra i suoi rasta e i miei occhi rossi in pezzi. Alla Vil Coyote.
Uscito di casa alle sette ci sono tornato davvero esausto alle dieci.
Latte e uovo di Pasqua ed ero sopra il letto a sfogliare un libro su Modigliani.
Non ero in forma però. I farmaci contro l'allergia mi tenevano giù.
Anche mentre Anna giocava col mio umore non riuscivo ad essere brillante. L'ho vista andare via con un pò di occhi stanchi. Colpa mia piccola,ma non ero io.
Ero il mio tentativo.
Quante volte ti sei innamorato?
Bella domanda.
Ma non sono nelle condizioni. Credo ogni volta che sono uscito una seconda sera con qualcuno comunque. Allora lei ha detto che non vado bene.
Che non posso innamorarmi ad ogni infatuazione.
Ho sostenuto che le differenze tra infatuazione,voler bene,essere innamorati,esser presi sessualmente e tutte le altre scuse che troviamo per stare o non stare con una persone non mi appartengono. Troppa fatica e troppe maschere. Eppoi io ho la fortuna di non essere portato per il fidanzamento;ma proprio per niente. Così è naturale che se io mi sento "impegnato" è per amore. E' uno sforzo che ti viene naturale. Qualcosa del genere. E comunque non si dovrebbe passare troppo tempo a chiedersi cosa sia un rapporto. Sarebbe come chiedersi com'è una canzone dopo la prima strofa.
Sarei portato per il matrimonio. Il matrimonio ha un senso.
E poi sarei un buon padre.
Ma un bravo fidanzato proprio no.
Speriamo di stare meglio oggi e soprattutto domani che suono.

mercoledì, maggio 03, 2006

Dormirei

Ieri sono andato al cinema.
"Chiedi alla polvere",il film su John Fante. Un pò agiografico e troppo poetico ma carino.
Eravamo i soliti tre.
Io ho preso la bomba anti allergia. Stavo meglio ma ero giù. Lo so ,dovrei cambiare quelle bombe. Quando le prendo sembro drogato per dei giorni. E oggi devo andare a Bra a noleggiare un impianto. Meno male che guida DJ Prinzz;sinceramente non ce la farei.
Sono appena uscito di casa e già non vedo l'ora di essere di nuovo nel letto.
Ieri Anna,per sfidarmi,ha ordinato del succo di pompelmo. L'ho odiata.
Per farsi perdonare ha detto che c'è Magritte a Como.
A me non risulta ma chi se ne frega: l'importante è andare.
Finchè c'è respiro.
Di sicuro io oggi vedo solo il letto e non vedo l'ora di sdraiarmici.
Dormirei...dormirei....dorm...

martedì, maggio 02, 2006

Cazzo

Cazzo,ho scritto il post.
E non si è pubblicato.
Sciopero per protesta.
L'ho già detto cazzo?
Cazzo.