Brucio

lunedì, maggio 15, 2006

C'è sempre un modo diverso di camminare.
Anche in mezzo alla gente Anna non perde il suo passo in tre movimenti. Si ferma per chiedere a un chitarrista di strada alcuni classici. E li ascolta nella "mia " posizione da Andy Capp;tenendosi le braccia mentre io da un'improbabile panchina la sovrappongo ad ogni sfondo nell'anonimato dei miei sporchissimi occhiali da sole.
La mostra di Duchamps non è stata quel granchè. Mi è piaciuta solo la stanza con la fontana e la porta di casa sua. Mi ha fatto pensare alle porte degli artisti.
All'entrare in uno spazio. Ho pensato ad una stanza,a un a casa, a lei oltre la porta e alla sua assenza.
Le serate di venerdì e soprattutto di sabato sono state fondamentali in un certo senso per me. Non ci vediamo mai in mezzo alla gente. Poteva essere pericoloso. Conoscendomi. E invece è stato perfetto. Oltre qualsiasi aspettativa.
Ho sentito un tac importante. Mi sto per fidare. E poi cade dai tavoli che è una bellezza.
Nel frattempo "summerteeth" degli Wilco riempie l''automobile come una schiumetta riempie un calice di spumante. Bellissimo.
La musica è il tassello più bello del nostro vedersi. Anche se se ne stanno aggiungendo altri più dolci.
C'è questa questione del riciclo che io non consideravo e che invece sembra importante per lei; credo che per essere così giovane abbia un grande senso del passato. Io non ce l'ho più.
Ora però credo di non aver dormito tre ore. E mi sento il cuore come una spina nella schiena. Mi fanno male gli occhi e mi pizzica il naso.
Ah...sabato mattina ho anche trovato il tempo per cadere sulle scale,una ginocchiata fantozziana di altri tempi. Un tuk! sordo sul gradino di marmo che mi ha fatto stringere gli occhi e che mi ha strozzato il fiato.
Vabbè,mi fa male tutto dal sonno.
E qui la gente comincia a parlarmi. Che faccio,gli rispondo?