Brucio

venerdì, dicembre 02, 2005

M'illumino di immenso

Ieri avevo questa mezzoretta di libero pensiero prima di andare a comperare un pò di gelato per non arrivare a mani vuote a casa dei Piuggy dove ero stato invitato.
Tra i tanti inutili sofismi su cui potevo trastullarmi mi sono perso dentro una catenella luccicante di considerazioni sorridenti sul rapporto tra la luce e l'uomo. Un tema certamente già sviscerato da illustri scrittori italiani.
Scientificamente mi pare di ricordare che la luce sia una sensazione del nostro cervello derivante da una reazione fotochimica che la nostra retina sa cogliere e che si può verificare anche nella fase sognante del sonno grazie a una reazione di tipo mnemonico.
Già sta cosa è una figata.
Il tema della luce non è solo un fatto pittorico ma spesso anche letterario e sicuramente filosofico. Tutta la storia pittorica fino al secolo scorso è la storia della percezione della luce. Dal famoso cielo d'oro a Giotto fino all'arte moderna esclusa.
La luce arrivando a considerazioni di tipo personale è un fatto determinante. Una di quelle cose che rendono belle le età. Il riuscire ad accorgersi della luce e della sua influenza,dell'effetto delle cose sotto la luce o private del suo splendere. Alcune religioni e la maggior parte dei concetti di base di quasi tutte si basano sul contrato tra luce e tenebre.
Penso ovviamente o per esempio al nudo di donna al buio o velato da una soffusità o illuminato di sole o da riflettore.
C'è una sfumatura in ognuna delle situazioni che dà tutto un colore diverso alla situazione;non nego di avere cercato qualche volta di guardare la luce intorno a un corpo magari addormentato immobile e nudo accanto a me. Ma anche il buio nella coppia è un esperimento che mi piace,un vedersi senza luce o un accorgersi di quel fiocco di luce che non abbiamo mai notato. Quel filo che le tapparelle lasciano filtrare da fuori,il led della televisione o dello stereo,i rossi numeri fosforescenti della sveglia.
Quella luce minima che la nostra stanza ha di suo senza che noi ce ne accorgiamo fino a che il desiderio non ce la fa cercare e percepire.
Insomma c'è tutta una luce in questo periodo natalizio oberato di luccicanza e brillio (che sono solo degenerazioni o giochi della luce) veso cui provo un mio piccolo e orgoglioso sentimento di riconoscenza. Un distinguo che mi tende verso la luce vera,quella che da' colore al mondo. Alla giornata. Che rende bella una donna.
Forse anche io ho una mia luce,un mio modo di illuminare una stanza,una mia maniera di esser bello al buio (si può,ho conosciuto donne bellissime al buio;non glielo ho potuto dire perchè si sarebbero offese ma era un complimento vero).
Mi piace sapere che noto anche questo quando mi ricordo.
Però si è fatto tardi;compro anche un bavagliolino per la bambina dei Puggy e mi metto in auto. La polo fragola sfreccia con la musica giapponese allucinata dei Pascals,entro nel buio della strada che porta alla casetta nell'entroterra residenziale dei miei amici. Vivono sopra un campo da golf. Chissà com'è,mi chiedo.
Rido.
Mi scappa sempre da ridere quando mi accorgo di pensare troppo.